UML in Practice è una ricerca di Marian Petre della Open University, pubblicata negli atti del convegno ICSE (International Conference on Software Engineering) 2013 (devo a Jordi Cabot la segnalazione).
Si tratta dell’ennesima critica accademica allo Unified Modeling Language. Priva di ogni base scientifica (sono stati selezionate 50 persone che lavorano nello sviluppo software, e solo 15 tra queste hanno dichiarato di usare UML), e basata su criteri arbitrari (l’idea, sbagliata anche se fantasiosa, che possa esistere un uso “completo” di UML).
UML può essere usato per pensare a come risolvere un problema (disegnando forme e linee su un pezzo di carta) OPPURE per comunicare qualcosa a qualcuno per qualche scopo specifico OPPURE per generare codice software a partire da modelli. In ognuno di questi diversi ambiti di utilizzo ha senso solo l’uso selettivo di qualche parte di UML, non certamente di tutto il linguaggio.