Linguaggi a oggetti e DBMS relationali: come farli convivere nel modo meno doloroso possibile?
Sul tema, antico ma sempre attuale, un articolo di Martin Fowler.
Linguaggi a oggetti e DBMS relationali: come farli convivere nel modo meno doloroso possibile?
Sul tema, antico ma sempre attuale, un articolo di Martin Fowler.
Per chi deve gestire grandi quantità di dati non strutturati i DBMS relazionali non sono l’unica soluzione possibile.
Database non relazionali, come Dynamo di Amazon e BigTable di Google sono stati il punto di partenza per una serie di altri prodotti, ora raggruppati sotto la sigla NoSQL.
Vantaggi e svantaggi dei DBMS NoSQL sono trattati in un articolo di Neal Leavitt su IEEE Computer di febbraio 2010.
Michael Stonebracker: The End of a DBMS Era (Might Be Upon Us).
Stonebracker è uno dei nomi storici del settore dati. Secondo lui, i DBMS relazionali attualmente leader di mercato sono pronti per la pensione, in quanto inadeguati a fornire le prestazioni necessarie a diverse tipologie innovative di sistemi, come data warehouse, OLTP, applicazioni scientifiche, motori di ricerca. Per ogni ambito esistono altre soluzioni che forniscono prestazioni migliori.
“Potreste chiedervi, ‘e se per me le prestazioni non sono una fonte di preoccupazione?’. Risposta: Usate i DBMS relazionali open source. Sono maturi, affidabili, e soprattutto gratis”.
Un articolo su Information Week fa il punto sulla diffusione dei principali database management system.
Vengono presi in esame prodotti commerciali e open source. La crescente diffusione dei DBMS open source non sembrerebbe intaccare le quote di mercato dei prodotti commerciali, e del resto il contesto dei DBMS open source è in movimento, particolarmente dopo l’acquisizione di MySql AB da parte di Sun.