Nomi dei processi
Quando un diagramma BPMN rappresenta attività di un unico soggetto (es. attività svolte all’interno di un’unica organizzazione) il processo è uno solo, e il nome del processo (che può di fatto coincidere con il nome del diagramma) descrive l’obiettivo complessivo delle attività rappresentate con l’uso di un verbo all’infinito o di un corrispondente sostantivo.
Es. “pagare stipendi” o “pagamento stipendi”; “vendere online” o “vendita online”.
Quando invece le attività rappresentate in un diagramma sono svolte da soggetti diversi, per ciascuno dei partecipanti esiste il proprio processo. In questo caso i processi sono rappresentati da pool (traduzione in italiano “piscine”) che assumono i nomi dei partecipanti. Quindi nome del processo e nome del partecipante (pool) coincidono, mentre il nome del diagramma riflette il significato complessivo della collaborazione tra i partecipanti.
Ad esempio nella richiesta di un mutuo i partecipanti sono due: il richiedente e la banca. Ognuno è rappresentato da un pool.
Rappresentazione grafica dei pool
Se il partecipante è uno solo (il diagramma quindi rappresenta un unico processo) il pool volendo può essere omesso, e si possono quindi rappresentare solo le attività, gli eventi e i gateway del flusso.
Se i partecipanti sono più di uno, la regola dice che per uno solo dei partecipanti è possibile omettere il pool, tutti gli altri devono averlo. Suggerimento: per chiarezza è opportuno che tutti i partecipanti siano rappresentati da pool, nessuno escluso.
La lunghezza dei pool può variare, a seconda della durata del processo di ogni partecipante nell’ambito del diagramma. Quindi si possono avere pool più o meno lunghi.
I pool possono contenere attività, oppure essere lasciati vuoti (vedere collaborazioni in BPMN).
Nomi delle attività
Le attività rappresentate nel diagramma vanno nominate con l’uso di un verbo o di un corrispondente sostantivo. Se l’attività rappresentata è un sottoprocesso (che verrà scomposto in attività più elementari, come nell’esempio in figura il “Calcolo stipendi”) le si dà un nome che riflette l’obiettivo complessivo da raggiungere.
Nomi degli eventi (iniziali, intermedi e finali)
Eventi iniziali e intermedi “stand alone” (cioè non al bordo di un’attività): vanno nominati con la causa che fa iniziare o riprendere il processo (es. “fine mese”; “ricezione ordine”).
Eventi intermedi “boundary” (cioè al bordo di un’attività): vanno nominati con la causa che interrompe l’attività o (se non la interrompono) che attiva un’attività parallela.
Eventi finali: vanno nominati con il risultato del processo (es. “bonifici stipendi effettuati”). Risultati diversi del processo danno origine a eventi finali diversi (es. “mutuo accordato”; “mutuo rifiutato”).
Nomi dei gateway e delle uscite dai gateway
I gateway che generano percorsi alternativi vanno sempre nominati, sia che si tratti di alternative esclusive (XOR, si può seguire un unico percorso tra quelli rappresentati) che inclusive (IOR, si possono seguire più percorsi tra quelli rappresentati).
Il modo più chiaro ed efficace per nominare i gateway è con una domanda (es. “mutuo accordato?”). I flussi di sequenza che escono dal gateway possono essere nominati con le diverse risposte alla domanda (es. “sì”, “no”, “da sottoporre all’esame del responsabile”).
I gateway che generano parallelismi (AND), cioè da cui si dipartono due o più percorsi tra loro indipendenti, possono invece non essere nominati. Stessa cosa per i gateway che ricongiungono due o più percorsi, sia paralleli che alternativi.