Uno dei testi fondamentali sulle architetture software è “Documenting Software Architectures. Views and Beyond”, lavoro collettivo di una serie di esperti del Software Engineering Institute (SEI).
La seconda edizione (2010) del testo lo ha ulteriormente migliorato, grazie a due innovazioni significative.
In primo luogo è stata recepita la lezione degli approcci agili, e non viene dato per scontato un alto livello di formalizzazione nella documentazione dei sistemi. Per gli esperti del SEI è essenziale chiarire quali sono le effettive esigenze di comunicazione, a partire dall’individuazione degli stakeholder interessati all’architettura del software e dall’esame delle loro esigenze: quanto e cosa documentare dipende dal contesto.
L’altra innovazione significativa riguarda l’uso dello Unified Modeling Language (UML). Mentre nella prima edizione del libro gli autori mettevano in luce le lacune dello standard (allora in versione 1.4), ora considerano le versioni 2.x di UML un fondamento solido per le esigenze di documentazione delle architetture software.